The Chinese society in the last ten years has gone through a deep changing process, opening up more and more to the market economy.
Some of the taboos of the socialist era as the one-child law, recently rebutted and the tax on luxury goods, which have been greatly reduced, have further strengthened the new middle class.
Drive of changing and primary beneficiaries of the reforms are the so-called “new rich” for whom having more than one child and buying western products has become a status symbol.
The new middle class is radically changing the concept of kitchen and home in general, replacing the classic kettle for the rice, the essential object in the daily life of the chinese, with expensive and design equipments and furniture.
Proving that you are willing to pay more and to show off wealth is the prevailing fashion, especially among the so-called “fuerdai”, the rich second generation, children of well-known entrepreneurs and public officials who hold the power.
It has been calculated that in 2016 the chinese people with medium high income will be about 340 million, and the phenomenon will surely grow.
If we think that in China Italians are perceived as the ones that have been able to create the “absolute beauty” and that the “new rich” are in a race to have in their homes Italian products, the opportunity for our furniture industry is really awesome.
The Salone del Mobile which will be held on Novembre in Shanghai and the commitment of the Italian government for its implementation represent a strong confirmation.
La società cinese negli ultimi dieci anni si è trasformata profondamente aprendosi sempre di più all’economia di mercato.
Alcuni tabù dell’era socialista come la legge sul figlio unico, recentemente derogata e le tasse sui beni di lusso, che sono state notevolmente alleggerite, hanno ulteriormente favorito la nuova classe media.
Motore del cambiamento e principali beneficiari delle riforme sono i cosiddetti “nuovi ricchi” per i quali fare più di un figlio e acquistare prodotti occidentali è diventato uno status symbol.
La nuova classe media sta mutando radicalmente lo stesso concetto di cucina e abitazione in generale, sostituendo il classico bollitore per il riso, oggetto indispensabile nella vita quotidiana cinese, con l’arredamento costoso, ricercato e di design.
Dimostrare che si è disposti a pagare di più e mettere in mostra la ricchezza è la moda imperante soprattutto tra i cosiddetti “fuerdai”, i ricchi di seconda generazione, figli degli imprenditori più in vista e dei funzionari pubblici che hanno in mano le leve del potere.
E’ stato calcolato che nel 2016 i cinesi con un reddito medio-alto saranno circa 340 milioni e il fenomeno è destinato a crescere ancora. Considerato che in Cina noi italiani siamo percepiti come quelli che hanno saputo creare il “bello assoluto” e che i “nuovi ricchi” fanno a gara per avere nelle loro case prodotti italiani, l’occasione per le nostre imprese di arredamento è davvero ghiotta.
Il Salone del Mobile che si terrà a Shanghai nel prossimo mese di novembre e l’impegno del governo italiano per la sua realizzazione ne rappresentano una solida testimonianza.
