Renzo Piano: the birth and the importance of a regeneration project
Seven floors, a parking in the basement, glazing facades and roof, about 340 thousand volumes arranged on almost 10 kilometres of bookshelves and more than 430 workstations housed on five levels on 6 thousand square meters of reading spaces in two large buildings connected by a lobby that overlooks the view of the neighborhood and the mountains.
“Here there was a factory producing wheels for cars,” said Renzo Piano, in his speech. “This is a peculiar factory, a white factory. A box of books – to recall the Greek etymology – of the word library. An architect is never alone, he is a narrator of an army of people. Thousands of people have contributed to this project. There was firmness and political will, the sensible municipal administration, the workers and a user, the University with which there has been a constant dialogue”.
The rector of the University of Trento, Paolo Collini, has declared that “a library is a precious object, where knowledge is preserved, handed down and made available to people. And a library with open shelves is even more so, because it invites to consultation. The learning of knowledge is a journey in a mine of books, as defined by the architect Piano.”
La nascita e l’importanza di un progetto di riqualificazione
Sette piani, oltre al parcheggio interrato, facciate e tetto a vetrata, circa 340mila volumi disposti su quasi 10 chilometri di scaffali e oltre 430 postazioni studio ospitate su cinque livelli in 6 mila metri quadri di spazi di lettura in due grandi corpi di fabbrica collegati da una lobby che si affaccia sulla vista del quartiere e delle montagne.
“Qui c’era una fabbrica che faceva ruote per automobili”, ha ricordato Renzo Piano nel suo intervento. “Questa è una fabbrica diversa, una fabbrica bianca. Una scatola dei libri – per richiamare l’etimologia greca – della parola biblioteca. Un architetto non è mai solo, è una voce narrante di un esercito di persone. Migliaia di persone hanno contribuito a questo progetto. C’è stata fermezza e volontà politica, un’amministrazione comunale attenta, le maestranze e un utente, l’università con cui c’è stato un dialogo costante”.
Il rettore dell’Università di Trento, Paolo Collini, ha dichiarato che “una biblioteca è un oggetto prezioso, dove il sapere si conserva, si tramanda, si rende disponibile alle persone. E una biblioteca a scaffale aperto lo è ancora di più, perché invita alla consultazione. L’apprendimento della conoscenza è un cammino in una miniera di libri, come l’ha definita l’architetto Piano.”